10 anni di Fotografia Europea e oltre

Nel 2017 Carlo Maestri partecipa per la decima volta al Circuito Off di Fotografia Europea a Reggio Emilia. Fin dal 2008 ha sempre cerato di rispettare il tema ufficiale proposto, dandone una personale ed insolita versione.

In “ Punti di Vista “ il fotografo sceglie per la prima volta il BN per avvicinarsi ai dettagli della figura, mani, piedi, una ciocca di capelli, che si stempera no nei toni di un grigio che dona alla superficie una speciale morbidezza interpretando così il tema 2008 “ Umano troppo Umano ”.
Con “ Carpe Diem ” Carlo ferma “ l’Eternità ” di un attimo nella mostra del 2009 con i simboli per eccellenza della misurazione del tempo : gli orologi. L’avvicinarsi al soggetto porta alla scoperta di scorci impensati fino a quando la realtà non lascia spazio all’immaginazione.
Incanto “ il tema 2010” è quello dei manichini che come corpi alieni osservano la figura umana nel contesto urbano portandoci con la mostra “ Interferenze ” a riflettere sui temi attualissimi del “ diverso”, del doppio e dell’omologazione.
Nel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia i colori della bandiera “ Verde, Bianco, Rosso ” ci accompagnano in un giro delle Regioni d’Italia rendendo omaggio ad una parte importante della tradizione, non solo teatrale, del nostro paese attraverso i burattini di Dimmo Menozzi in “ Teste di Legno
Uno, nessuno… ” ,foto scandite da citazioni di canzoni d’autore, indaga sulla solitudine dell’uomo nella “ Vita comune ” tema ufficiale del 2012.
La mostra “ Sfregi d’arte ” alla Galleria San Francesco di Reggio Emilia nel 2013 guarda con occhio artistico al tema “ Cambiare ”. L’azione compiuta dal tempo , dalle intemperie o dai dispettosi di turno che sporcano o strappano manifesti, crea sulle superfici effetti involontari, li cambia, ed i particolari inquadrati da Maestri vengono valorizzati nella loro componente artistica.
Sentire emozioni, Vedere la musica ” è il coinvolgimento estetico della mostra 2014 dove il fotografo guastallese porta lo spettatore all’interno dell’opera, ascoltando il suono della violinista Giulia Mabellini a “ Vedere ” la musica.
Nell’anno dell’Expo Maestri rende omaggio alla sua terra, ma principalmente alle sue acque. L’acqua imbrigliata ed addomesticata dall’uomo per rendere feconda la terra. Spighe di grano, campi di granoturco, cataste di barbabietole si intrecciano con le opere di ingegneria idraulica, ed è in questi luoghi che si nascondono le sue muse. “ .. seguendo le Naiadi ” l’artista ci racconta il suo “ Effetto Terra ” e viene scelto fra 327 mostre del Circuito Off fra i migliori 15 progetti del 2015 di Fotografia Europea.
Partendo dalle poche memorie del passato e fondendole con ciò che “ la Via Emilia ” è diventata Carlo percorre questa strada e ci accompagna in un viaggio del tempo “ a Spasso tra passato e futuro ” con le sue interpretazioni metaforiche del tema 2016.
Le Mappe del tempo ” nel 2017 danno spunto e pretesto per far colloquiare i tre grandi achivi di Carlo Maestri, quello storico con piu’ di 6000 immagini dai primi del ‘900, quello analogico con scatti frutto della sua intensa attività fotografica degli anni ’80 e ’90, quello digitale dominato da pura passione. “ Gli orti di Catullo ” con i suoi panni stesi ci offrono una fusione di immagini che raccontano la storia di un luogo inaspettato in un connubio di grazia e potenza.
Nella prestigiosa cornice della Torre Civica di Guastalla, riaperta al pubblico, Carlo espone “Industriae Conversio” ed indaga sulle “Rivoluzioni” , come suggerito dal tema 2018 , proponendo le rivoluzioni industriali. Per lui trasparenza è nascondere e svelare assieme, è meditare sul passato facendo trasudare l’attualità di segni, di vita, di prodotti, soprattutto di fabbricati industriali o ciò che resta di loro.
Tavole perdute, tavole ritrovate” del 2019 sono i “Legami” che Carlo ha con la sua terra. A vederle con l’occhio del sentimento esce la forza simbolica della fusione tra l’acqua catturata dall’obiettivo ed il legno delle basi fotografiche che puoi toccare, goderne della liscia superficie piallata e sbirciare i riflessi, le crepe e soprattutto vene; che sembrano vive.
Partendo dalle “Fantasia” di Bruno Munari proposte ufficialmente per il 2020 e purtroppo fermate dalla pandemia ed approdando alla poesia di Gianni Rodari “Sulla terra e sulla Luna, fate largo ai sognatori” le fotografie di Maestri diventano “Alchimie urbane” . Le visioni surreali di Dalì, gli esperimenti di Man Ray, ma anche Magritte e Mimmo Rotella, grandi sognatori, ne sono l’ispirazione. Maestri non dipinge, non incolla , ma ricrea con le immagini gli stessi effetti. Alle opere, esposte all’ Atelier Gallery Tamara di Guastalla nel 2021, abbina citazioni di altrettanti sognatori, pensando alla magia del volo. In galleria l’installazione pensata appositamente per la mostra da Simona Fagiani.
Un’invincibile estate” celebra la resilienza e fotografare l’”Aurora” sempre dalla stessa finestra, rendendola ogni giorno una foto diversa, perché il nuovo è dentro di noi, è il progetto del 2022, dedicato a chi reagendo al proprio buio ritrova la luce dando il meglio di sé.
L’attenersi al tema diventa di anno in anno una sorta di sfida, un vero e proprio tema da svolgere anziché con le parole con le proprie opere, un argomento con cui misurarsi in tecnica e sentimento.

Le descrizioni della mostre sono liberamente tratte dai relativi cataloghi per le quali si ringraziano rispettivamente Alice Maestri , Matteo Masetti, Chiara Serri, Marco Cagnolati, Mauro Scardova, Giovanna Vezzosi, Giammarco Mora, Daniele Daolio, Maria Rita Fornaciari.